world.gif
14
riforma elettorale
homepage
contatti
politica
religione
economia
ambiente
lavoro
arte
tempo libero
benessere
cultura
città
la riforma elettorale e la governabilità
a cura di Sergio Pacillo
(1^ edizione: 19/07/08)
(ultima rivisitazione: 14/06/2011)

Il sistema elettorale regola i procedimenti con i quali, in democrazia, i cittadini provvedono ad eleggere i propri rappresentanti politici.

Un sistema elettorale perfetto non esiste.

Un sistema elettorale, comunque, diventa accettabile quando assicura tre obiettivi fondamentali:

1- la governabilità;
2- la tutela delle minoranze;
3- la rappresentanza del maggior numero possibile delle istanze dei bisogni dell'intero paese.

Non solo la legge elettorale in vigore è pessima ma si corrono seri rischi che la prossima possa essere peggiore, su una strada senza ritorno.

Occorre un sistema elettorale, che:

a- eviti le alleanze,

b- riconosca il premio di maggioranza al  partito più forte,
c- assicuri in parlamento, senza sbarramento, le rappresentanze a tutte le forze che non  concorrono alla formazione del governo,
d- assicuri il voto di preferenza.
ARGOMENTI IN POLITICA
 
sono un italiano e perciò amo l'Italia
avanti, al Centro c'è posto
Elezioni Benevento 2011: ora voto Medici
la riforma elettorale e la governabilità
Il Centro serve, ora più che mai
Sicilia docet
un salto a Strasburgo
Benito Mussolini visto da Youtube:
iI consenso
sondaggi politici on line
Casini non si lasciò annettere
il federalismo fiscale? no grazie
E’ ormai convincimento comune che un buon sistema elettorale debba assicurare la "governabilità".
La dice lunga, però, che questo termine non sia riportato nel dizionario enciclopedico italiano Treccani.
Certamente esso sta a indicare la prerogativa del Governo di esercitare “durevolmente” nel tempo il suo mandato di “potere esecutivo”, che consiste, in prima istanza, nell'applicazione delle leggi.
Questo potere va distinto dal “potere legislativo”, che è il potere di fare le leggi, e dal “potere giudiziario”, che è il potere di giudicare ed eventualmente punire chi viola le leggi.
Il Governo inoltre deve svolgere correttamente e stabilmente i suoi compiti di direzione e impulso del sistema amministrativo dello Stato, garantire l'ordine pubblico attraverso la gestione delle forze di polizia e dei penitenziari, condurre la politica estera dello stato e dirigere le forze militari.
E’ fortemente auspicabile che un Governo eserciti stabilmente il suo potere ma in democrazia la sua stabilità non è però la condizione più importante. Difatti essa è massima nelle dittature!
Per evitare che un Governo possa essere facile ostaggio della maggioranza parlamentare o che possa quindi essere messo facilmente in crisi, è sufficiente che le forze di maggioranza parlamentare siano le più ampie possibili e non rischino, a loro volta, di essere ostaggi di gruppi isolati che possano minacciare la sfiducia.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
In questi ultimi tempi, a sostegno della governabilità, viene propagandata la necessità di rafforzare il bipolarismo, e, nel tentativo di eliminare i cosiddetti partiti  minori, accusati spesso d’essere solo ideologici o familiari, è stata introdotta la cosiddetta “soglia di sbarramento” e tolta all'elettore la possibilità di scegliersi il candidato.
Cosicché con questo sistema elettorale stanno fuori dal parlamento italiano alcuni partiti storici, come quello socialista e quello di rifondazione comunista, che nel bene e nel male, hanno contribuito molto allo sviluppo della politica italiana.
Nel frattempo, i due partiti che sostengono fortemente il bipolarismo si sono create le cosiddette "spalle", il PdL la Lega e il Pd l'IDV, alleati di comodo (forse per poco) per chi è in maggioranza e di scomodo per chi è all'opposizione.
In cambio dell'appoggio, la Lega chiede l'attuazione del federalismo, avendo più volte minacciato anche il ricorso alle armi.
A me sembra di cristallina chiarezza che per assicurare la Governabilità al Paese sarebbe bastato assegnare il premio di maggioranza al partito che avesse preso più voti, cioè in questo caso al PdL, evitando così le cosiddette alleanze.
Il premier sarebbe stato sempre Berlusconi ma libero della palla al piede della Lega, che martella sul ben fermo paletto del FEDERALISMO FISCALE.
Quindi, concludendo, per assicurare la massima governabilità al Paese, sarebbe sufficiente assicurare "il premio di maggioranza" al partito più forte alle elezioni in senso relativo, evitando sbarramenti ed alleanze di comodo.

da Youtube:
Totò, vota Antonio

da Youtube:
Totò e la riunione pre elettorale...
da YOUTUBE: Bossi era comunista antifascista e anti Berlusconi

da Youtube:
Don Camillo. Discorso di Peppone
l'autore si riserva il diritto di modificare, correggere, aggiornare o sostituire la pagina senza alcun preavviso o alcun obbligo di archiviare le edizioni precedenti