Nello scorso mese di giugno, il debito pubblico italiano ha raggiunto il nuovo record di 1.972,94 miliardi di euro.
E’ abbastanza noto ormai che esso cresce soprattutto per effetto degli interessi da rendere agli investitori, i quali, nel complesso, alla scadenza dei titoli obbligazionari, pur consapevoli di non potere essere del tutto ripagati almeno nel medio termine, continuano paradossalmente a finanziarci, spostando sempre più avanti la restituzione del debito, che molto probabilmente non potrà mai avvenire per intero.
Il meccanismo del debito è tale che i profitti degli investitori crescono con l’aumentare della crisi e insieme a quest’ultima aumenta
anche la sfacciataggine con la quale, di volta in volta, essi, soprattutto per bocca di altri, ci suggeriscono i modi per trovare
il danaro a loro dovuto: pareggio di bilancio, austerità, riforme, lotte agli sprechi, aumento della pressione fiscale, nuove tasse,
riduzione dei diritti sociali, liberalizzazioni, lotta alla corruzione e all’evasione fiscale.
Le chiamano RIFORME STRUTTURALI, ma
si tratta in realtà di cessione di pezzi di sovranità nazionale.
E con molta destrezza, ad ogni rimedio adottato appioppano una
bella pacca di congratulazioni sulla spalla dei governanti, facendo scendere per un po’ lo SPREAD, in genere sui mercati secondari.
E
così, “bravo” a Monti!
Ma, per
carità, che nessuno crei occasioni di instabilità o d’incertezza politica, perché i mercati si innervosiscono e lo spread potrebbe
risalire!
Difatti, alla prima nota di dissenso politico, può capitare un bel verdetto di declassamento delle agenzie di rating (altri
benefattori dell’umanità, o forse gli stessi investitori sotto altre vesti) pronte a legittimare le richieste di aumento dei rendimenti
delle obbligazioni di Stato, facendo aumentare lo SPREAD, in genere sui mercati primari.
Cosicché, l’aumento dei debiti per effetto
degli interessi declassa ulteriormente il paese e gli investitori sono giustificati a chiedere rendimenti sempre più alti.
Lo SPREAD
quindi sale di nuovo, ma questa volta la colpa è addirittura della situazione che potrebbe crearsi “dopo le urne”, temuta “fortemente”
dai mercati !!!!!!!!
Il governo, allora, soccombendo alle ennesime richieste di risanamento dei conti pubblici, rilancia la caccia
agli evasori, limita l’uso del contante, aumenta la pressione fiscale, licenzia e riduce stipendi e pensioni, per prelevare soldi
dalle tasche dei cittadini e consegnarli ai “benefattori”, i quali per qualche giorno ringraziano, ridonando un po’ di fiducia.
E così,
grazie alle misure adottate dal Governo, lo SPREAD per un po’ di tempo torna a scendere, ancora sui mercati secondari.
Poi, però, giacché
la sottrazione ai consumi della moneta circolante ha inciso negativamente sulla produzione dei beni e dei servizi, la crescita prima
rallenta, poi si blocca, rigiustificando la sfiducia degli investitori.
Lo SPREAD sale di nuovo ma in compenso il PIL continua a scendere.
Di conseguenza, sale ulteriormente il debito pubblico in % del PIL.
E’ recessione.
In questi termini, gli stati, che di sovrano conservano
solo il loro debito, sono destinati a diventare schiavi del potere finanziario che mira allo scettro del potere imperiale.
Si potrebbe
quasi affermare che questa crisi economica sia una creatura del sistema finanziario - bancario.
Con le parole d’ordine degli ultimi
decenni “privatizzazioni e liberalizzazioni”, il settore finanziario - bancario si è rafforzato sempre di più, permettendo alti guadagni
a poche persone e facendo aumentare il divario tra i ricchi e i poveri. Per questo motivo, molti industriali hanno preferito chiudere
le fabbriche, per dedicarsi, caso mai, alle speculazioni finanziarie.
Le fusioni e le acquisizioni di gruppi multinazionali o banche
hanno concentrato la ricchezza nelle mani di poche famiglie, portando l’80% della ricchezza mondiale nelle mani del 2% delle famiglie.
Tornando
allo SPREAD, se un imprenditore dei paesi del PIIGS paga un prestito in banca a interessi da tre a cinque volte maggiori di un imprenditore
tedesco, si potrebbe affermare che esso è la dimostrazione più esplicita della frantumazione dell'euro e di ciò che voleva essere
l’unione europea, ma sbaglierebbe chi tentasse di scagliarci contro la Germania.
E’ di questi giorni la decisione di Draghi di far
acquistare dalla BCE bond senza limiti con scadenza da uno a tre anni, e tutti sperano seriamente che lo spread scenderà e aumenterà
la crescita economica.
Vorrei sperarlo anch’io ma non posso crederci:
1°- perché gli acquisti di questi bond sono legati al mercato
secondario, cioè riguardano i titoli già in circolazione e non quelli che hanno determinato gli interessi da pagare quando sono stati
acquistati all’asta sul mercato primario, cioè quelli che fanno crescere il debito pubblico;
2°- perché gli acquisti di questi bond saranno condizionati a un piano di aggiustamento macroeconomico, senza il rispetto del quale le operazioni verranno interrotte; in altre parole si chiederanno altre riforme strutturali, ovvero altre svendite di ulteriori pezzi di sovranità nazionali.
3°- perché il procedere ad acquisti illimitati di titoli di debito pubblico da parte della BCE è, per me, un’aberrazione economica. Il Capitale della BCE è di soli 6,36 miliardi di euro e per la fine del 2012 esso sarà di soli 10,76 miliardi di euro. Quindi la BCE per poter comprare titoli senza limite, dovrebbe stampare moneta “dal nulla” ed in misura stratosferica, con tutte le conseguenze inflazionistiche che ne deriverebbero.
Cose da non credere!
Comunque, c’è chi ci crede con molta convinzione.
Personalmente
sono convinto che lo spread continuerà a scendere e a salire ancora per molto tempo, ma attenzione alla sua altalena, perché,
se si rompe il meccanismo, il bimbo non si diverte più, piange, strilla e sveglia tutti.