Per debito pubblico s’intende la massa debitoria che uno Stato ha nei confronti di altri soggetti, individui, imprese, banche o stati
esteri che hanno sottoscritto un credito nei suoi confronti sotto forma di obbligazioni, BOT, BTP, CCT, destinati a coprire il deficit
nel bilancio pubblico.
Il debito pubblico è detto “estero” quando è contratto con soggetti economici di stati esteri, ovvero è detto
interno “interno” quando è contratto con soggetti economici interni allo stesso stato.
Ovviamente il debito pubblico di uno stato
comprende in misura variabile tutte e due le componenti.
Quando invece si parla semplicemente di “debito estero”, ci si riferisce al debito
complessivo sia pubblico sia privato nei confronti di non residenti rimborsabili in valute accettate a livello internazionale, beni
o servizi. Questi dati sono calcolati su un tasso di cambio base e non in potere d'acquisto (PPA).
Il debito può essere indicato in
valuta assoluta (in genere euro o dollari), in % su PIL o GDP (abbreviazione di Gross Domestic Product) o in debito pro-capite.
Il
bilancio di uno stato è in disavanzo o deficit quando la spesa pubblica non è tutta coperta dalle entrate.
Viceversa, si parla di surplus
o avanzo pubblico quando le entrate superano le spese.
L’avanzo va distinto dall’avanzo primario, che rappresenta la differenza tra
le entrate e le uscite al netto della spesa per gli interessi sul debito pubblico.
Il disavanzo del 2010 ha raggiunto quota 3,29 %
del PIL, a occhio e croce una quarantina di miliardi di euro.
Lo Stato italiano ha un gran bel debito pubblico.
Esso si aggira intorno ai 1900 miliardi di euro e negli ultimi quattro anni è aumentato
di circa il 20%.
Anche altri stati hanno un gran bel debito pubblico!
La somma dei debiti pubblici di tutti gli stati del mondo è chiamata DEBITO PUBBLICO MONDIALE.
Questo
debito ha superato i 42.000 miliardi di euro e negli ultimi quattro anni è più che raddoppiato. Se esso fosse composto di sole banconote
di 10 € appoggiate una sull’altra, si potrebbe costruire una pila per raggiungere la Luna. Se poi si volesse tentare di collegare
la Terra con Marte, si potrebbero mettere una sull’altra tante monete da 1 €, quante bastano per raggiungere i due terzi del debito
pubblico mondiale. (1)
Insomma, i popoli sembrano seduti su una montagna di debiti che ben difficilmente potranno essere pagati.
Ma,
dal momento che non risultano Stati creditori, il Mondo a chi dovrebbe pagare il suo debito? Forse agli alieni?
In realtà, non è il
Mondo ad essere indebitato, ma lo sono gli Stati nei confronti di poche persone le quali, ben consce di non potere essere mai del
tutto ripagate, continuano paradossalmente a finanziare le casse dei singoli Stati, spostando sempre più avanti la restituzione del
debito.
Ma chi sono questi creditori benefattori dell’umanità?
Si tratta di banche, finanziarie, multinazionali ed assicurazioni, i
cosiddetti INVESTITORI, che traggono profitti dalla necessità delle singole nazioni di dover ricorrere a prestiti per fare fronte
ai propri bisogni. (2)
Il meccanismo è tale che i profitti di questi gruppi crescono con l’aumentare delle difficoltà che hanno i paesi
di rimborsare i propri debiti. (3)
Altri privati benefattori dell’umanità (o forse sempre loro ma sotto un’altra veste) valutano il
rischio che corrono gli investitori ad acquistare i titoli obbligazionari. Sono le cosiddette agenzie di rating.
Se un paese è declassato
da queste agenzie, gli investitori mostrano sfiducia e chiedono rendimenti più alti per sottoscrivere obbligazioni sui suoi titoli
di stato.
Cosicché, l’aumento dei debiti per effetto degli interessi declassa ulteriormente il paese e accresce il rischio degli investitori,
che, discolpati per la crescente sfiducia, sono giustificati a chiedere rendimenti sempre più alti.
I governi, allora, stretti nella
morsa del debito pubblico, soccombendo alle pressanti richieste di risanamento dei conti pubblici, rilanciano la caccia agli evasori,
aumentano la pressione fiscale, licenziano e riducono stipendi e pensioni, per prendere soldi dalle tasche dei cittadini e consegnarli
nelle mani dei “benefattori”.
Di conseguenza, la sottrazione ai consumi della moneta circolante incide negativamente sulla produzione
dei beni e dei servizi.
La crescita prima rallenta, poi si blocca.
Il PIL scende e, di conseguenza, sale ulteriormente il debito pubblico
in percentuale del PIL.
Infine è recessione.
In questi termini, gli stati, che di sovrano conservano solo il loro debito, sono destinati
a diventare schiavi delle multinazionali, delle banche e delle assicurazioni.
E’ questa la giusta risposta alle privatizzazioni e ai
decreti salva banche?
Ma se il debito pubblico mondiale cresce così inesorabilmente senza poter essere mai ripagato, che motivo hanno
i creditori a tenerlo in piedi?
Alla domanda sembrerebbe rispondere il defunto filosofo francese Jean Baudrillard in un suo
articolo del 1996.
“…..Quindi, il debito non ha più alcun significato se non quello di unire tutti gli esseri civilizzati nello stesso destino di servi del credito. Una situazione simile si ha con le armi nucleari la cui capacità di distruzione globale è più grande di quella necessaria a distruggere l’intero pianeta. Eppure, esso rimane un modo per unire tutta l’umanità nello stesso destino marchiato da minaccia e deterrenza….”. (4)
Nel passato, gli ebrei, per estinguere i debiti, ogni 50 anni indicevano un giubileo.
Oggi, su quello
stampo, avrebbe senso indire un anno giubilare planetario?
Al governo italiano, per evitare di pagare interessi elevati sui titoli
di credito messi periodicamente all’asta, mi piacerebbe suggerire di pagare i suoi fornitori con titoli obbligazionari di piccolo
taglio ed a corso legale al tasso di sconto della BCE, e nel contempo, con l’equivalente in euro, liquidare alla scadenza i
possessori di BOT, CTZ, CCT e BTP.
Potrebbe essere una soluzione per liberarsi definitivamente dei benefattori!
(1) http://it.wikipedia.org/wiki/Lista_di_stati_per_debito_estero
(2) http://www.foianoinpiazza.it/default.asp?cn=81&x=1&id=10324&gru=0&Pag=
(3) http://www.foianoinpiazza.it/default.asp?cn=81&x=1&id=10324&gru=0&Pag=1
(4) http://www.informarexresistere.fr/2011/11/04/il-debito-mondiale-e-luniverso-parallelo/#axzz1iz0nrFdT