Con scadenze periodiche, in genere bimestrali, ogni famiglia italiana è sottoposta alla morsa delle bollette, attestanti, sotto forma di ordine di pagamento, l'avvenuto consumo per il quale si deve pagare un certo importo a produttori di beni, servizi ed energia, in seguito ad appositi contratti con essi stipulati.
Rivestono particolare interesse i servizi di fornitura energetica del gas e della elettricità, per i quali si prevede un aumento annuale di 480 €uro per ogni famiglia.
Val la pena capire cosa c'è dietro ai prezzi che vengono "imposti" ad ogni famiglia italiana per cucinare, lavarsi e lavare, riscaldarsi ed utilizzare gli apparecchi domestici di primaria e secondaria necessità.
Il costo della BOLLETTA DEL GAS è così ripartita:
- materia prima: 37%
- imposte: 38%
- distribuzione locale e costi di distribuzione: 10%
- trasporto e stoccaggio: 6%
- vendita al dettaglio e commercializzazione all'ingrosso: 9%
Il costo della BOLLETTA DELLA ELETTRICITA' è così ripartita:
- costi di approvviggionamento: 64% (di cui 54% prezzo dell'energia)
- imposte 14%
- costi di rete: 14%
- oneri generali del sistema: 8%
Saltano subito all'occhio le percentuali diverse delle imposte, che per il gas sembrano quasi triplicate.
In compenso sulla bolletta della luce pesa l'8% degli "oneri generali del sistema", ammontanti nel 2008 a 4,47 miliardi € e così suddivisi:
- A3 incentivi alle fonti rinnovabili e assimilate (termovalorizzatori) (CIP6): 5,8%
- A4 finanziamenti di regimi tariffari speciali (ex acciaierie. Ferrovie) 0,9%
- A5 ricerca e sviluppo 0,1%
- A6 costi incagliati 0,4%
- UC4 imprese elettriche minori e isole minori 0,1%
- A2 smaltimento delle centrali elettronucleari e ... (scorie) 0,9%
Per capirci meglio, su una bolletta di 100 € paghiamo circa 1 € per lo smantellamento delle centrali elettonucleari, che praticamente stanno tutte dove furono lasciate dopo il referendum, e la chiusura del ciclo del combustibile (le scorie)!
Ecco ora un'altra bella sorpresa. Lo Stato incassa d'imposte:
- dalle forniture dell'energia elettrica circa 7,5 miliardi €
- dalle forniture del gas circa 22,5 miliardi €.
Quindi, una famiglia media italiana che spende tra luce e gas circa 1.500 € all'anno, versa allo Stato 440 € di imposte.
Ora mi chiedo.
Non sarebbe stato più giusto incidere sull'abbassamento sostanziale di queste imposte, che gravano su "tutte" le famiglie italiane, comprese le più povere, piuttosto che abolire l'ICI sulla prima casa, che riguarda ceti sociali diversi da quelli meno abbienti?
Ne avrebbero guadagnato certamente sia gli uni sia gli altri.
E' forse anche una questione di Welfare!
22 luglio 2008 Sergio Pacillo
(fonti tratte dal Corriere della Sera di mercoledì 18 giugno 2008)
A distanza di tre anni, la situazione è cambiata molto poco.
Al 2° trimestre del 2011,
il costo della BOLLETTA DEL GAS era così ripartito:
- materia prima: 35,6%
- imposte: 36,8%
- distribuzione: 13,2%
- trasporto e stoccaggio: 5,5%
- vendita al dettaglio e commercializzazione all'ingrosso: 8,9%
(http://www.autorita.energia.it/it/dati/gs3.htm)
(http://www.sostariffe.it/news/2010/01/17/tariffe-gas-2010/)
e il costo della BOLLETTA DELLA ELETTRICITA' era così ripartito:
- costi di approvviggionamento: 57,68% (di cui 53,81% prezzo dell'energia)
- imposte 14,11%
- costi di rete: 15,07%
- oneri generali del sistema: 13,14%
(http://www.autorita.energia.it/it/dati/ees5.htm)