La moneta svolge tre distinte funzioni:
- unità di conto,
- mezzo di pagamento,
- riserva di valore.
Può presentarsi sotto forma metallica, di banconote, di assegni o di unità memorizzate in una carta pre-pagata.
Anche i depositi a breve termine presso gli istituti di credito svolgono funzioni di moneta.
La moneta che si presenta sotto
forma metallica o di banconote è detta “CONTANTE”.
Il contante viene contrapposto al denaro valutario, titolario, o in genere "cartolare",
come gli assegni e le cambiali.
La moneta contante ha potere liberatorio immediato; perciò chi paga con essa è liberato dai suoi obblighi
di pagamento dal momento del suo rilascio.
Le banconote, data la loro natura cartacea, consentono di perfezionare i pagamenti mediante
il semplice atto di consegna della somma dovuta da mani a mani tra le controparti degli scambi ed è stata sempre bene accettata per
convenzione come mezzo di scambio.
Per effetto del riconoscimento ufficiale dell'entità emittente della moneta, il contante è immediatamente
spendibile e, per ordine e prestigio di chi lo emette, deve essere universalmente accettato nel territorio di riferimento.
Il pagamento
per contante è ordinariamente quello più sicuro per chi vende, poiché rende l'immediata disponibilità del valore economico connesso.
Per
questo motivo, in molti campi del commercio, il contante è una forma di pagamento decisamente preferita, al punto da consentire l'applicazione
di sconti.
O, per lo meno, ciò era vero fino a qualche tempo fa, quando il creditore poteva rifiutarsi di accettare un assegno e richiedere
di essere pagato in contanti, ovvero quando nessun creditore poteva opporsi ad un pagamento fatto con banconote o con monete metalliche
fino a 50 pezzi.
Purtroppo, ora non più!
A partire dal 25 giugno 2008, in seguito alle modifiche alla normativa antiriciclaggio, qualsiasi pagamento in contanti non poteva
superare i 12.500 € (D.L. n. 112/2008).
Tale limite fu abbassato a 5.000 € a partire dal 31 maggio 2010 (D.L. n. 78/2010).
Con il D.L. n. 38/2011, quest'ultimo limite è stato ulteriormente ridotto alla cifra di 2.500 €, per finire poi a 1.000 € con il D.L. n. 201/2011 (la famosa manovra SALVAITALIA).
Dal
6/12/2011, perciò, se l’ammontare da pagare è superiore a 999,99 euro, il pagamento deve avvenire con assegno, bonifico o carta di
credito, cioè deve passare attraverso le banche o le poste, pagando le dovute commissioni.
La motivazione esposta per questi provvedimenti
va ricercata nella necessità di intensificare le misure per prevenire il riciclaggio di denaro “sporco” e contrastare il fenomeno
del c.d. “pagamento in nero”, cioè senza emissione di fattura.
Una norma del 2006 legiferata dagli allora ministri Bersani e Visco
e poi annullata da Tremonti, aveva previsto il pagamento obbligatorio per vie elettroniche delle parcelle dei professionisti oltre
i 100 euro.
Attualmente Bersani vuole ridurre ulteriormente l’uso del contante e su questo punto è ben allineato con Monti.
Ultimamente
Report, nella puntata del 15/4/2012, ha addirittura proposto una tassa sul contante, “per mettere un granello di sabbia negli ingranaggi
dell’evasione”! [1]
Invece, secondo me (e non solo secondo me), il contante deve essere libero e lo Stato non dovrebbe sottoporne
l’uso a limitazioni, né di 1000, né 2500, né di 1 milione di euro. [2]
Non mi dilungo a spiegarne le ragioni perché già altri
l’hanno fatto meglio di come potrei farlo io.
A tal proposito vi rimando al sito
http://libertyfighter.wordpress.com/tag/limitazione-del-contante/
E vi invito a sottoscrivere la petizione promossa da
Aggiungo solo qualche interrogativo:
1- Come si può conciliare la limitazione del contante in Italia con la disposizione europea, secondo la quale “È consentito entrare
nell'Unione europea o lasciare il suo territorio portando con sé denaro in contanti fino a 10.000 euro (o un importo equivalente in
altre valute o titoli al portatore) senza dichiarare l'importo” ? [3]
2- Come si giustifica la corsa alla limitazione
del contante in Italia, con l’emissione della seconda serie di banconote da €5, €10, €20, €50, €100, €200 e €500, denominata “Europa”,
che, a partire dal mese di maggio del 2013, sarà introdotta in tutta l’eurozona? [4]
3- Se il contante è una forma di danaro
e se questo è una forma di capitale, come si giustifica la limitazione al contante con l’art. 63 (ex 56) del trattato UE che vieta
tutte le restrizioni ai movimenti di capitali e tutte le restrizioni sui pagamenti tra Stati membri nonché tra Stati membri e Paesi
terzi? [5]
A quelli che stanno già malignando che la mia tesi non fa’ altro che favorire gli evasori, vorrei solo far notare
che da quando sono state introdotte le misure per limitare l’uso del contante, il numero degli evasori, invece di diminuire, è vistosamente
aumentato. [6]
Per arrestare tutto ciò ed impedire che il peggio possa arrivare, bisogna incominciare a far sentire il nostro grido
di disapprovazione.
E’ arrivato il momento di mandare a casa questa classe di politici, che, da fedeli vassalli del potere bancario,
dopo aver dimostrato incompetenza a fronteggiare la crisi economica per essersi affidati ad un governo tecnico con evidenti smaniose
mire politiche, hanno ora pure la faccia tosta di ripresentarsi come nuovi salvatori della Patria.
Mandarli a casa si può, votando il 24 e 25 febbraio