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b. Vittore III, papa, beneventano
a cura di Sergio Pacillo
(3^ stesura: 08/04/10)
ultima rivisitazione (29/7/2013)
ANNO 1027. Mese di aprile: Benevento accoglie l’imperatore Corrado II.
ANNO 1029. Benevento è colpita da un’alluvione dei fiumi Sabato e Calore.
ANNO 1033. Muore il principe Landolfo V e gli succede il figlio Pandolfo III.
ANNO 1036. 27 febbraio, Napoli: il Vesuvio erutta violentemente.
ANNO 1038. I Normanni liberano metà Sicilia dai Saraceni.
ANNO 1041. Benevento: si genera la coniuratio secunda. Si vive un avvicinamento dell’aristocrazia al popolo cui si riconosce un ruolo attivo.
ANNO 1044. 19 aprile: un terremoto colpisce Benevento.
ANNO 1045. Al papa Benedetto IX succede Silvestro III.
Muore l’Arcivescovo di Benevento Alfano. La sede arcivescovile rimarrà vacante per circa otto anni.
ANNO 1047. Mese di febbraio: Enrico III, in compagnia dell’antipapa Clemente II e dei suoceri Agnese e Goffredo Martel, arriva a Benevento con l’intenzione di vendicarsi delle dimostrazioni d’ostilità fatte alla suocera. Pandolfo III chiude le porte della Città all’imperatore. L’affronto è grave e perciò l’imperatore, durante la ritirata, devastata il suburbio della Città e distribuisce i territori occupati tra i Normanni.
ANNO 1048. Una tormenta di neve si abbatte su Benevento.
ANNO 1049. Periodo di quaresima: Leone IX è di passaggio per Benevento.
Napoli: la lava del Vesuvio giunge al mare
ANNO 1050. Leone IX è accolto freddamente dai Principi di Benevento, che si rifiutano di giurargli obbedienza. Il papa ribadisce la scomunica e la Città insorge contro i Longobardi.
La zecca di Benevento non conia più monete.
ANNO 1051. 25 giugno: Leone IX giunge a Benevento che questa volta lo elegge a signore temporale.
Il papa affida il governo della Città a Rodolphus de loco in Vinceto, concedendogli il titolo di Principe.
ANNO 1052. 5 luglio, Benevento: Leone IX entra in città e la libera dalla scomunica.
ANNO 1053. 18 giugno, Civitate: dopo aver occupato il territorio di Benevento, Roberto il Guiscardo sconfigge e fa prigioniero Leone IX, che, seppure con tutti gli onori, viene condotto a Benevento.
Mese di dicembre, Worms: la Chiesa cede all’imperatore le città di Fulda e Bamberga in cambio di Benevento.
ANNO 1054. 12 marzo: i Normanni liberano il papa e si dichiarano vassalli della Chiesa. In cambio ottengono il riconoscimento dei loro diritti sulla Puglia e sul principato di Benevento, esclusa la Città.
19 aprile: Leone IX muore; sul letto di morte pronunzia: Fideles tuos Beneventanos, qui in tuo nomine tam honeste me susceperunt, tamque affluenter mihi servierunt, et ceteros tuos fideles - Benedicere et custodire dignare. Quoniam tu es Deus benedictus in secula seculorum. Amen.
Il conte Unfredo assedia Benevento.
4 luglio: i Cinesi annotano l’
apparizione di una splendidissima stella mai apparsa prima. Si tratta di una supernova esplosa a circa 6300 A.l., che, passando sotto il nome di nebulosa del Granchio, sarà stimata di magnitudo -19.
ANNO 1055. Mese di gennaio: i Normanni assediano Benevento, che resiste brillantemente. I Beneventani richiamano dall’esilio Pandolfo III e Landolfo VI e si fanno promettere di lasciare il pieno dominio della Città alla loro morte. I Principi accettano e riconoscono le classi sociali emergenti.
ANNO 1056. Pandolfo III associa al trono anche il nipote Pandolfo IV.
ANNO 1058. Muore Stefano X.
ANNO 1059. 21 marzo: Pandolfo III, con il nome di Roffrido, si ritira nel Monastero di S. Sofia e ne veste l’abito benedettino.
ANNO 1063. Mese d’ottobre, Benevento è colpita da una straordinaria grandinata.
ANNO 1065. Il papa Alessandro II esorta il principe di Benevento, Landolfo VI, a non forzare gli ebrei alla conversione.
ANNO 1066. 24 marzo: appare una cometa (la futura di Halley).
ANNO 1069. Benevento: l’Arcivescovo Ulderico muore.
ANNO 1070. Benevento: muore santamente la Badessa del Monastero di S. Pietro, Offa, della quale scriveranno il b. Desiderio, s. Pietro Damiano e Pietro Calzolario. Si racconterà che un nobile beneventano sarà preso da dolori improvvisi per essersi appoggiato inavvertitamente sulla sua tomba.
ANNO 1071. Roberto il Guiscardo conquista Bari, cacciando così per sempre i Bizantini dall’Italia.
I Musulmani conquistano Gerusalemme.
ANNO 1072. Roberto il Guiscardo conquista Palermo.
Aurelio è nominato arcivescovo di Benevento.
ANNO 1073. Roma: viene eletto il papa Gregorio VII.
3 febbraio, presso Montesarchio: in uno scontro tra i Beneventani e i Normanni viene ferito a morte Pandolfo IV, figlio di Landolfo.
Primi giorni d’agosto, Benevento: arriva Gregorio VII, per tentare d’affermare la sua superiorità su ogni autorità terrena e definire il nuovo assetto dell’Italia Meridionale con Roberto il Guiscardo. Il Normanno s’é precipitato alla conquista di Benevento, ma, poiché la Città s’è dimostrata ben difesa dai suoi abitanti e dalle truppe ausiliare del principe Giordano di Capua, non ha ottenuto grandi successi ed è ora diffidente dall’entrare in città.
12 agosto, Benevento: Landolfo VI firma la constitutio con Gregorio VII.
Nel quartiere di Porta Rufina scoppia un grande incendio.
ANNO 1074. Gregorio VII nomina Arcivescovo della Città [s.] Milone.
Giunge in Città il visconte [s.] Stefano di Muret) in cerca dell’Arcivescovo Milone e di un modello di virtù.
ANNO 1075. Un certo Riffredo (probabilmente il padre di Landolfo VI) viene nominato Diacono e Bibliotecario della Chiesa Beneventana.
ANNO 1076. 23 febbraio: muore [s.] Milone.
17 giugno: viene nominato Arcivescovo della Città Roffrido I, padre di Landolfo VI.
ANNO 1077. 27 novembre: Landolfo VI muore. Con lui finisce il lunghissimo dominio longobardo.
È terminata la dominazione dei Longobardi in Italia, ma la cultura di questo popolo continuerà a vivere per molti secoli nelle tradizioni della gente, se non altro nella scrittura beneventana.
Roberto il Guiscardo assedia Benevento, facendosi forte di un partito filonormanno cittadino.
ANNO 1078. Dopo cinque mesi dall’assedio, Giordano da Capua e il fratello Rainolfo sopraggiun¬gono in aiuto dei Beneventani. Di conseguenza il Normanno desiste dai suoi piani.
ANNO 1080. 20 giugno, Ceprano: viene stipulato un trattato tra il Papa e Roberto il Guiscardo, con il quale si confermano il dominio normanno sulla maggior parte dell’Italia Meridionale e l’appartenenza di Be-nevento alla Santa Sede.
ANNO 1084. Benevento: Gregorio VII sosta in città, in viaggio per Salerno accompagnato dai Normanni.
ANNO 1085. 25 maggio, Salerno: il papa Gregorio VII muore.
17 luglio:Roberto il Guiscardo muore.
Boemondo di Buonalbergo costringe il fratellastro Ruggero a cedergli Bari e Taranto

Visualizzazione ingrandita della mappa, Benevento, piazza s. Sofia
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b. Vittore III papa, beneventano

   Daufer (Dauferio, Deuferio) fu il suo nome di nascita (poi cambiato in Desiderio) e beneventani furono i suoi natali, avvenuti nell’anno 1027 (1).

     Figlio unico di una nobile famiglia degli Epifania (discendenti diretti di principi longobardi, ex nobilissima Beneventanorum Principum origine sanguinis lineam ducens), sin da giovanetto manifestò di essere portato per la vita monastica, disinteressato alle cospicue nozze che i genitori gli preparavano per assicurarsi una discendenza. Dopo la morte del padre ucciso dai Normanni, una sera dell’anno 1047 montò a cavallo e si fece accompagnare dal monaco Giacinto alla chiesa di S. Pietro extra mœnia, sulla sponda sinistra del fiume Sabbatus. Qui, dopo aver consegnata la spada ai suoi servi, entrò per la porta principale e ne uscì da una porticina secondaria, continuando a piedi per l’eremo di Santari, ad otto miglia dalla Città.

     Ma fu ben presto riportato a casa (2).

Desiderio con il modello della

chiesa di Sant’Angelo in Formis

Dopo qualche tempo scappò di nuovo con l’aiuto di Siconolfo, il preposito del monastero di S. Sofia, che lo accompagnò fino a Salerno, implorando il patrocinio del principe Guamario IV, suo parente. Costui acconsentì che rimanesse nel monastero di Cavea metiliana (Cava dei Tirreni), dove fu discepolo per qualche tempo del suo fondatore, l’abate s. Alferio, fino a quando non intervenne il principe di Benevento, Landolfo VI, che lo accompagnò nel monastero di S. Sofia, dove prese il nome di Desiderio. E qui rimase per qualche anno sotto la guida spirituale dell’abate Gregorio. Dopo qualche anno ottenne di andare nel Monastero della Cava dedicato alla Nostra Donna, nell’isola di S. Niccolò delle Tremiti, in mare Adriatico, fino a quando, venuto a sapere che l’abate di quel monastero stava pensando di farlo nominare abate al suo posto, con una scusa si fece accompagnare a Chieti, presso il conte Trasimondo, la cui moglie era sua parente. Da qui si spostò sul monte della Maiella, in compagnia di certi buoni eremiti che menavano vita molto austera, ma per ordine del papa Leone IX (1049-1054) dovette ben presto fare ritorno nel monastero di S. Sofia. Entrato poi nel monastero di Montecassino, nel 1049 fu creato cardinale dei ss. Sergio e Bacco dallo stesso papa (3).

Dopo essere stato a Firenze dal papa Vittore II (1055-1057) in compagnia del chierico di Salerno, s. Alfano (futuro vescovo), ottenne il governo del Monastero benedettino di Capua, dove compì un primo significativo e realistico gesto di solidarietà con i conquistatori Normanni. Nel 1057 ricoprì la carica d’abate del monastero di S. Sofia di Benevento. In quell’anno la Città subì un grosso incendio, che distrusse buona parte della Civitas Nova (il Triggio) ed il Signore, a gloria di s. Mercurio, operò un miracolo ridando la salute ad un monaco del Monastero (4).

Il 19 aprile dell’anno 1058, successe nella carica d’abate di Montecassino al cardinale Federico di Lorena, suo amico, nominato papa con il nome di Stefano X. Con Desiderio si ebbe la più alta produzione di testi o di trascrizioni in scrittura beneventana ed il Monastero, che in quegli anni si trovava in pessimo stato, raggiunse in poco tempo il suo massimo splendore (5).

Nominato Cardinale del titolo di S. Cecilia da Nicolò II il 6 marzo dell’anno 1059, non smise la sua opera di mediazione tra la Chiesa ed i Normanni. Principalmente a lui e ad Ildebrando di Soana (Gregorio VII, 1073-1085) si deve la conclusione dell’alleanza tra i principi normanni e Nicolò II, con il relativo vassallaggio alla Chiesa, che seguì al concilio di Melfi (6).

Il 21 marzo dello stesso anno, Pandolfo III (suo parente), prendendo il nome di Roffrido, si ritirò nel Monastero di S. Sofia, per vestire il sacro abito benedettino, lasciando al governo il figlio Landolfo VI ed il nipote Pandolfo IV, a lui associato dal 1056 (7).

Nel mese d’agosto, il papa Niccolò II (1059-1061), per consacrare come primaria la sua autorità, con il pretesto di dirimere una controversia tra l’abate di S. Vincenzo al Volturno e un conte longobardo, celebrò un Concilio nella chiesa di S. Pietro extra moenia, sulla riva sinistra del Sabato. Al Concilio parteciparono il nostro Desiderio, come abate di Montecassino, l’Arcivescovo di Benevento Ulderico, il cardinale Ildebrando, il principe Landolfo VI di Benevento, l’arcivescovo Pietro d’Amalfi, s. Alfano di Salerno, ed i duchi Sergio di Napoli e Giovanni di Sorrento. Durante il Concilio, Alberto Monaco venne scomunicato, spogliato del suo ministero e posto sotto la correzione dell’abate di S. Vincenzo, in quanto ritenuto intruso nella badia di S. Maria in Castagneto, spettante a quella di S. Vincenzo sopra il Volturno (8).

Amico del b. Pietro Damiano, Cardinale, che spesso andava a trovarlo a Montecassino, lodando le sue virtù, nello stesso anno fu portato alla dignità di Prete cardinale del titolo di S. Cecilia, di Legato Apostolico con pieni poteri nella Terra di Lavoro, Puglia, Principato e Calabria (9).

Pietro Annigoni: l’abate Desiderio riceve la Regola ed il Pastorale da s. Benedetto

Il 1° ottobre del 1071, per consacrare la nuova chiesa con grande solennità, riuscì a convocare a Montecassino alla presenza del papa Alessandro II, una numerosissima folla di laici ed ecclesiastici, dieci Arcivescovi, quarantaquattro vescovi, il principe Riccardo di Capua, il principe Gisulfo di Salerno, il principe Landolfo VI di Benevento ed il duca Sergio di Napoli (10).

Il due agosto dell’anno 1073 era di nuovo a Benevento insieme a quattro cardinali al seguito di s. Gregorio VII (1073-1085), impegnato ad affermare la superiorità del pontefice su ogni autorità terrena e definire il nuovo assetto dell’Italia Meridionale con Roberto il Guiscardo, che s’era precipitato alla conquista di Benevento senza ottenere grandi successi, in quanto la Città s’era dimostrata ben difesa dai suoi abitanti e dalle truppe ausiliare del principe Giordano di Capua. Il giorno dodici di quel mese d’agosto era sicuramente nel Sacrum Palatium quando Landolfo VI firmò con s. Gregorio VII la constitutio (una convenzione), con la quale veniva sancito che il principe avrebbe perso la sua dignità se, in qualche modo, avesse tentato di recar danno alla publicam rem beneventana o di modificarla senza il volere della Santa Sede o dei suoi rappresentanti. Era la capitolazione longobarda ed il trionfo del movimento cittadino. La gestione della publica res veniva affidata al nutum pontificis e di conseguenza nessun mutamento era ammesso senza l’autorizzazione papale. Il potere del principe Landolfo, divenuto, nei fatti, vassallo della Chiesa, si era ridotto alle funzioni di Rettore. Da quell’anno, che vide un grave incendio nel quartiere di Porta Rufina, il Chronicon S. Sophiae incominciò a segnare le date con il nome del papa al fianco di quello del principe. Nello stesso anno fece edificare la chiesa di Sant’Angelo in Formis a Capua (11).

Nell’anno 1082, quale intermediario tra la chiesa e l’impero, attuando la sua politica pacifista contro le direttive di Gregorio VII, promise ad Enrico IV l’incoronazione imperiale (12).

Per questo suo continuo prodigarsi per la pace anche con i Normanni, fu mal visto dallo stesso papa. Ma, proprio a causa del suo continuo impegno, in quell’anno, i Normanni, dopo aver posto diverse volte l’assedio alla città di Benevento, da nemici acerrimi che erano del papa, divennero, per un po’ di tempo, i loro più fedeli difensori (13).

b. Vittore III, papa (1027-1086-1087)

Quando nel 1085 il papa Gregorio VII terminava santamente i suoi giorni a Salerno, il nostro Desiderio era al suo capezzale. Dopo un anno d’incertezze ed  osteggiato da Giordano di Capua, nonostante una sua palese reticenza, il 24 maggio dell’anno successivo, alla vigilia di Pentecoste, fu eletto papa con il nome di Vittore III e gli fu fatta indossare la cappa rossa. Amareggiato per la ferma opposizione dei Gregoriani, pur prescelto dal suo predecessore insieme a s. Anselmo di Lucca, Oddone d’Ostia e Ugo di Lione, qualche giorno dopo la sua elezione, dopo aver deposto, a Terracina, la Croce, il Manto e le altre insegne pontificali, si ritirò a Montecassino. Dopo quasi un altro anno di incertezze, nel concilio di Capua del 21 marzo del 1087, accettò la riconferma ed il 9 maggio (la domenica successiva all’Ascensione) venne consacrato pontefice a Roma, liberata ad opera dei Normanni dal potere di Clemente III (14).

Dieci anni prima, nel 1077, con la morte di Landolfo VI, i Longobardi avevano terminato il loro dominio militare in tutta l’Italia Meridionale. Ora, con l’elezione di Vittore III, essi concludevano la trasformazione dei loro cuori, ormai aperti alla conquista di un nuovo Regno, quello di Dio.

Assunto il nome di Vittore III, mandò subito in Africa un esercito a combattere i Saraceni, la cui sconfitta gli fu miracolosamente annunziata in giornata da un Angelo del Signore (15).

Quasi obbligato a sfuggire alle fazioni scismatiche dell’antipapa Guiberto (Clemente III) e dell’imperatore, che avevano ritrovati forti sostenitori a Roma, nel mese d’agosto del 1087, accompagnato da più vescovi e cardinali, venne a Benevento, e qui il 29 agosto tenne un Concilio, durante il quale condannò fermamente il nicolaismo, riconfermò i princìpi della riforma ecclesiastica sostenuti dal suo predecessore, lanciò la scomunica al suo oppositore Clemente III, condannò le investiture laiche, rese nulle le elezioni simoniache e condannò gli estremismi dei gregoriani Ugo (Ugone, arcivescovo di Lione, l’altro papabile alla morte di Gregorio VII) e Riccardo, abate di Marsiglia (16).  

Ma, durante i lavori di questo Concilio si ammalò e, fattosi portare a Montecassino, lasciò questa terra il 17 del mese di settembre, in fama di santità attestata dal Signore Iddio con vari miracoli. Sul letto di morte, ebbe il tempo di raccomandare ai cardinali che gli erano intorno il vescovo di Ostia e di Velletri, Ottone (Oddone di Lagery), che poi venne eletto l’8 marzo dell’anno successivo (17).

Le sue spoglie sono custodite nella basilica dell’abbazia cassinense, dove i monaci benedettini gli dedicarono una delle quattro cappelle riccamente decorate di marmi policromi (18). 



(1) Mammarella L. op. cit., p. 24; Sarnelli P., op. cit., pp. 7, 9 e 79; Specchio del Sannio, periodico cit.,18/5/94, p. 4.

(2) Borgia. S., op. cit., vol. I, pp 250 e 251 (per aver perso il padre all’età di 20 anni, si esclude che potesse essere stato figlio di Pandolfo III); Ciarlanti G. V., op. cit., p. 261; Mammarella L. op. cit., p. 24; Sarnelli P., op. cit., pp. 7, 9 e 79; Specchio del Sannio, periodico cit.,18/5/94, p. 4.

(3) Arcidiocesi di Benevento, op. cit., p. 35; B. S., op. cit., cl. 831;Borgia S., op. cit., vol. I, p. 252; Ciarlanti G. V., op. cit., p. 261; Sarnelli P., op. cit., pag. 7; Specchio del Sannio, periodico, 18/5/94, p. 4; Treccani, op. cit., vol. XII, p. 825, voce Vittore III, beato.

(4) Borgia S., op. cit., vol. I, p. 230; Specchio del Sannio, periodico, 18/5/94, p. 4; Treccani, op. cit., vol. XII, p. 825, voce Vittore III, beato; Rotili Marcello, op. cit., p. 134.

(5)Arcidiocesi di Benevento, op. cit., p. 35; Borgia S., op. cit., vol. I, p. 254; Cassinese ed., Abbazia di Montecassino, op. cit., p. 2; Romano F., Benevento tra mito e realtà, op. cit., vol. 1, p. 36; Rotili Mario, Benevento e la Provincia Sannitica, op. cit., pp. 42 e 371.

(6) Bignami E., op. cit., parte I, p. 98; Borgia S., op. cit., vol. I, p. 255; Rotili Mario, Benevento e la Provincia Sannitica, op. cit., p. 371; Sarnelli P., op. cit., pp. 7 e 8;.Specchio del Sannio, periodico, Sanniti da ricordare, n. 520 del 18/4/94, p. 4.

(7) Borgia S., op. cit., pp. 8, 9, 10 e 11; Rotili Mario, op. cit., p. 39. Sarnelli P., op. cit., p. 84.

(8) Grassi F., I Pastori della Cattedra Beneventana, op. cit., pp. 22 e 51; Petroccia D., op. cit., p. 77 (secondo il Petroccia la chiesa dove si tenne il concilio fu quella di S. Marciano, sulla riva destra del Calore); Rotili Mario, Benevento e la Provincia Sannitica, op. cit., p. 39; Sarnelli P., op. cit., pp. 78 e 79;Vergineo G., Storia di Benevento e Dintorni, op. cit., vol. I, pp. 159 e 193.

(9) Ciarlanti G. V., op. cit., p. 262.

(10) Borgia S., op. cit., vol. I, p. 255; Ciarlanti G. V., op. cit., p. 267; Sarnelli P., op. cit., p. 80; Rotili Mario, Benevento e la Provincia Sannitica, op. cit., pp. 39, 40 e 371 (Il Rotili cita il 6 ottobre).

(11)Borgia S., op. cit., vol. II, pp. 62 e 63; Ibidem, vol. III, pp. 14 e 15; Ciarlanti G. V., op. cit., p. 267; Pugliese Carratelli G., op. cit., p. 57; Raia C., op. cit., p. 40 (data fissata al 1075);Romano F., Benevento tra mito e realtà, op. cit., vol. 1, p. 38. Rotili Marcello, Benevento Romana e Longobarda, op. cit., p. 134.

(12) Rotili Mario, Benevento e la Provincia sannitica, op. cit., p. 371; Treccani, op. cit., vol. XII, p. 825, voce Vittore III, papa.

(13) Ciarlanti G. V., op. cit., p. 267.

(14)Arcidiocesi di Benevento, op. cit., p. 35; B. S., op. cit., vol. II, cl. 32; Borgia S., op. cit., vol. II, pp. 109 e 111; Romano F., Benevento tra mito e realtà, op. cit., p. 38;Ciarlanti G. V., op. cit., pp. 29, 268 e 271;Sarnelli P., op. cit., p. 9; Rotili Mario, Benevento e la Provincia Sannitica, op. cit., p. 372; Treccani, op. cit., vol. XII, p. 825, voce Vittore III, papa.

(15) Ciarlanti G. V., op. cit., pp. 29, 268 e 271; Romano F., Benevento tra mito e realtà, op. cit., p. 38; Sarnelli P., op. cit., p. 9; Rotili Mario, op. cit., p. 372; Treccani, op. cit., vol. XII, p. 825, voce Vittore III, papa.

(16) Arcidiocesi di Benevento, op. cit., p. 35; Borgia S., op. cit., vol. II, pp. 108, 109 e 112;Ciarlanti G. V., op. cit., pp. 268 e 270; Rotili Mario, Benevento e la Provincia Sannitica, op. cit., pp. 43 e 372; Sarnelli P., op. cit., p. 85

(17) Arcidiocesi di Benevento, op. cit., p. 35; Borgia S., op. cit., vol. II, pp. 113 e 114 (secondo il Borgia ed il Calendario della S. Chiesa di Benevento, Vittore III morì il 16 settembre); Ciarlanti G. V., op. cit., pp. 268 e 270; Sarnelli P., op. cit., p. 85.

(18) Grassi F., I Pastori della Cattedra Beneventana, op. cit., 51, Sarnelli P., op. cit., p. 85; Rotili Mario, Benevento e la Provincia Sannitica, op. cit., pp. 43 e 372.


da Youtube: S. Angelo in Formis
CE Basilica Benedettina

da Youtube: S.Liberatore a Maiella
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s. Alferio Pappacarcone,
fondatore dell'abbazia della Cava
<
da Youtube:Abbazia di Montecassino

da Youtube: Bombardamento di Cassino

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Documentario su Benevento parte 1/3
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