Il reattore EPR Olkiluoto in Finlandia (da circa 1,5 GW), che sarebbe dovuto costare 2,5 miliardi di euro, al momento tende a superare
il costo di 5,5 miliardi di euro (9).
Generalmente il costo di costruzione di un reattore nucleare può raggiungere anche due o tre
volte quello preventivato (9).
Il reattore finlandese ha visto il via nel 1999 e terminerà forse nel 2014.
Il ciclo di vita di una centrale
nucleare si aggira intorno ai trent'anni ma spegnere definitivamente un reattore nucleare richiede un tempo considerevole.
Il costo
di smantellamento di una centrale nucleare è normalmente molto più grande di quello di costruzione.
La distruzione delle torri di raffreddamento
viene quasi sempre generata da una implosione controllata ottenuta con cariche di esplosivo (in alto, da Wikipedia, l'implosione della
torre della centrale Trojan nell'Oregon avvenuta il 21 maggio 2006)
Per lungo tempo dopo il referendum sul nucleare il problema degli impianti e delle scorie delle centrali nucleari chiuse fu praticamente
eluso. Poi, finalmente, nel 1999 venne disposto un piano strategico e fu definito un accordo di programma con le Regioni. Cosicché
l’Enel ebbe il compito di costituire la Sogin (Società Gestione Impianti Nucleari) per lo smantellamento degli impianti nucleari dismessi,
la chiusura del ciclo del combustibile e tutte le attività connesse e conseguenti, il recupero dei materiali e il riutilizzo dei siti
occupati dagli impianti dismessi (1).
Nata con 400 dipendenti, la Sogin oggi ne conta circa 800 ed il Ministero del Tesoro ne possiede
il 100% del capitale (2).
Secondo una relazione del 2004, redatta dal responsabile della Sogin dell'Area di Disattivazione
di Caorso, il decommissionig della sola centrale di Caorso, costata 300 miliardi delle vecchie lire del 1970, si completerà
nel 2020 ed il costo da sostenere ammonterà a 750 milioni di €uro, di cui 300 serviranno al riprocessamento del combustibile (3).
Nel
mese di maggio 2008 l’Autorità per l'Energia Elettrica e il Gas ha riconosciuto alla Sogin costi sostenuti nell'anno 2007 per le attività
di smantellamento delle centrali elettronucleari dismesse, di chiusura del ciclo del combustibile e attività connesse e conseguenti
in misura pari a 178,2 milioni di euro più le imposte ed altre "bazzecole" . Nel 2009 questo ammontare riconosciuto alla Sogin
per l'anno 2008 è salito a 213,32 milioni, più le imposte, più 173,15 milioni per i costi esterni per la chiusura del ciclo
di combustibile relativi al riprocessamento virtuale del combustibile di Creys Malville esposti nel consuntivo del 2008,
più "altri spiccoletti" (4).
Cosicché, benché le Centrali nucleari italiane non siano state ancora smantellate e benché, anche se il combustibile sembra quasi tutto portato fuori sito per il riprocessamento, il resto delle scorie stia ancora in buona parte ancora dove stava, il costo giornaliero per tenere in vita questa struttura, che è il lascito del tanto amato nucleare, è di oltre 1.000.000 euro al giorno (5).
Questo costo è praticamemente un centinuaio di volte più grande del risparmio che si potrebbe ottenere tagliando del 5%, secondo la ben nota proposta di Calderoli, gli stipendi ai nostri amati parlamentari !
Ma come sta la situazione nel resto del mondo ?
Fino ad oggi nel mondo sono state fermate 136 centrali nucleari. Di queste solo 14 risultano smantellate e riportate allo stato di “green field” (prato verde). Ma esse sono per lo più di potenze medio-piccole, i loro siti sono stati riutilizzati in buona parte per ospitare altri impianti e non mancano serie controversie giuridiche (5).
Secondo l'Autorità inglese per il decommissioning i
lavori di smantellamento del reattore di Calder Hall a Sellafield, chiuso nel 2003, benché le sue quattro torri di raffreddamento
siano state già fatte saltare il 29 settembre 2007 con cariche di esplosivo, non potranno terminare prima del 2115, cioè
160 dopo la sua l'entrata in funzione. Secondo l'ufficio stampa di Sellafield i lavori di smantellamento non dureranno meno
di cinquant'anni (6).
I costi per lo smantellamento delle centrali nucleari variano enormemente da centrale a centrale e,
poiché non esiste un’esperienza consolidata, non esistono neppure certezze al riguardo. Stando a quel po’ che si può osservare,
si potrebbe affermare che i costi di smantellamento possono anche raggiungere il doppio, se non il triplo, di quello di
costruzione.
A titolo di esempio:
In Inghilterra, la NDA (Nuclear Decommissioning Agency) nel 2007 ha valutato in circa 80 miliardi di
€uro, il costo di uscita dal nucleare, che supera abbondantemente il costo di costruzione ex-novo dell’intero parco nucleare inglese,
il costo di costruzione ex-novo dell’intero parco termoelettrico tradizionale inglese e, per quello che sembra, anche il costo
ex novo dell’intero parco termoletettrico italiano (7).
Per costruire la centrale nucleare Usa di Maine Yankee negli anni '60 furono
investiti 231 milioni di dollari correnti. Recentemente questa centrale ha terminato il suo ciclo di vita e per smantellarla
sono stati preventivati 635 milioni di dollari correnti (8).
Per smantellare le quattro centrali nucleari italiane l'International Energy Agency ha stimato un costo pari a 2 miliardi di dollari (9).
Ora verrebbe da obiettare che saremmmo stati veramente biechi a votare contro il nucleare, visto che stiamo continuando a pagare una considerevole somma di danaro per un nucleare che non abbiamo più.
Ma si noti alla data dei referendum la centrale del Garigliano era già stata chiusa per raggiunti limiti d'età e quelle di Latina e Trino vercellese lo sarebbero state entro pochi anni. L'unica centrale davvero chiusa prematuramente è stata quella di Caorso in provincia di Piacenza (10).
Ma quanto è vantaggioso questo nucleare!
Per ora accontentiamoci di vedere nella bolletta dell’energia elettrica la tassa (variabile) della componente A2, per "attività nucleari residue", che si aggira normalmente intorno all’1% e che rientra in quell'8% degli "oneri generali del sistema".
________________________
(1) http://www.zonanucleare.com/questione_scorie_italia/sogin.htm
http://www.arpa.emr.it/documenti/arparivista/pdf2009n5/
DecommissioningAR5_09.pdf
(2) http://it.wikipedia.org/wiki/SOGIN
http://www.sogin.it/wp-content/uploads/2011/01/civilistico2009.pdf; pg.
42
(3) http://www.tecnosophia.org/documenti/Articoli/SessioneI/Guerzoni.pdf
http://www.ramella.org/2005/02/05/riattivare-caorso-ormai-e-impossibile/
(4) http://www.autorita.energia.it/it/docs/08/055-08arg.htm
(5) http://www.zonanucleare.com/language/english/decommissioning_italy/1_present_
talian_nuclear_installations.htm
http://www.arpa.emr.it/documenti/arparivista/pdf2009n5/
DecommissioningAR5_09.pdf
(6) http://it.wikipedia.org/wiki/Centrale_elettronucleare
http://www.nao.org.uk/publications/0708/the_nuclear_decommissioning_
au.aspx?alreadysearchfor=yes
http://www.bbc.co.uk/cumbria/content/articles/2005/04/07/nuclear
_decommissioning_feature.shtml
(7) http://www.9online.it/blog_emergenzarifiuti/2010/03/10/nucleare-quello-che-
non-ci-dicono-i-costi-sommersi/
(8) http://www.ecotecno.tv/numero_2/centrali_nucleari/centrale3.html
http://www.ecoage.it/energia-nucleare-costi.htm
(9) http://qualenergia.it/UserFiles/Files/61-63_n2-2010.pdf
(10)
http://it.wikipedia.org/wiki/Centrale_elettronucleare