Per raccolta differenziata si intende un sistema di raccolta dei rifiuti solidi urbani differenziata per ogni tipologia di rifiuto.
Non è facile stabilire la composizione media dei rifiuti, perché questi variano con la zona, la ricchezza e le abitudini della gente, nonché con la produzione industriale del luogo.
La produzione giornaliera per abitante è un dato abbastanza incerto ma ultimamente si aggira tra 1,2 e 1,44 kg al giorno.
Contenitori tipici per la raccolta differenziata sono le campane, destinate solitamente alla raccolta del vetro o della plastica, e bidoni o bidoncini, destinati alla raccolta per carta e cartoni, pile, farmaci, metalli, ecc..
La raccolta differenziata può essere affidata al buon senso dei cittadini o può essere effettuata con un sistema Porta a Porta.
La nuova normativa prevede l'obbligo di raggiungere il 65% entro il 2010.
Entro il 2006 tutti i Comuni erano obbligati a raccogliere in maniera differenziata almeno il 35% dei rifiuti solidi
urbani (RSU). In origine, tale percentuale era da raggiungere nel 2003.
La nuova normativa prevede l'obbligo di raggiungere il
65% entro il 2012.
In Italia esistono molti Comuni, spesso piccoli, che ottengono ottimi risultati di materiale differenziato
(superiori all'80%). Tra le grandi città con più di 500.000 abitanti il primato spetta a Torino, che nel 2010 ha raggiunto
il 42,4% di raccolta differenziata.
Però
la raccolta differenziata non è un obiettivo finale. Essa è solo un mezzo per agevolare il riciclaggio delle materie prime secondarie ed
i composti organici che sono venduti alle industrie. La validità della raccolta differenziata presuppone quindi l'esistenza di
aziende capaci di preparare le materie prime derivate da vendere a prezzi competitivi alle industrie di trasformazione.
Una grande
quantità di rifiuti è dovuta agli imballaggi, che possono arrivare a costare anche il 30% del prodotto finale e rappresentano
circa il 40% della spazzatura.
I rifiuti da imballaggi sono facilmente differenziabili e riciclabili.
Con il Decreto Ronchi si
è dato inizio anche in Italia ad un sistema di gestione dei rifiuti da imballaggio fondato sul principio di collaborazione tra i produttori
d’imballaggi, gli utilizzatori dei prodotto imballati e gli operatori del Consorzio Nazionale Imballaggi (CONAI).
Cosicché i produttori
d’imballaggi pagano al CONAI una somma in proporzione alla quantità degli imballaggi prodotti; in alternativa offrono particolari
garanzie, dimostrando di ritirare e di riutilizzare gli imballaggi.
Il CONAI utilizza la somma versata per coprire le spese
della raccolta differenziata, il riciclaggio e il recupero dei rifiuti.
Le cooperative che gestiscono la raccolta differenziata ricevono
quindi dei contributi dal CONAI per una certa quantità di rifiuto raccolta e consegnata. Per esempio il Comune di Beinasco affida
alla ditta San Germano la raccolta della plastica, che la porta alla ditta DEMAC. Il costo per il servizio di raccolta è nullo, in
quanto è calcolato complessivamente. Il costo dello smaltimento è nullo e la ditta S. Germano usufruisce dei contributi CONAI, pari
a 121,00 €/tonn., se il rifiuto non è completamente puro, o a 215 €/tonn. se il conferimento viene fatto correttamente.
Immaginiamo
ora, per esempio, che la ditta DEMAC non abbia più capienza nei suoi depositi per accettare la plastica. In tal caso la ditta
San Germano non saprebbe dove depositare i rifiuti raccolti e sarebbe tentata a sversarli in un centro di raccolta indifferenziata.
Questo non accade a Beinasco, ma altrove è accaduto e probabilmemte continua ad accadere.
In alternativa alla raccolta differenziata
c'è il TMB (trattamento meccanico-biologico), che utilizza una tecnologia di trattamento a freddo dei rifiuti indifferenziati
e che sfrutta l'abbinamento di processi meccanici a processi biologici, quali la digestione anaerobica e il compostaggio. La
frazione umida (l'organico da bioessiccare) viene separata con appositi macchinari dalla frazione secca (carta, plastica,
vetro, inerti, ecc.); quest'ultima frazione può essere riciclata parzialmente oppure può essere usata per produrre CDR
(combustibile derivato dai rifiuti), rimuovendo i materiali incombustibili. Ma ci sono aziende capaci di riciclare fino al 99%
i materiali, come quello di Venelago in Italia, che, però, ancora non lavora la frazione umida.
Appare evidente il vantaggio delle
tecnologie TBM e THOR, che oltre a non bruciare "nulla", snelliscono la raccolta e garantiscono un risparmio economico evitando di
ricorrere alle aziende di raccolta differenziata, tra le quali quelle ormai di moda "A PORTA A PORTA".